Napoli, 18 luglio 2013 – Investire per ripartire. E attirare nuovi investimenti. Si parte da un bel gruzzolo: 150 milioni di euro, reperiti dal più ampio Piano di azione e coesione, da destinare alle cinque aree di crisi industriale della Campania. Ieri l’atto conclusivo: le firme del presidente della Regione, Stefano Caldoro, e del ministro per lo Sviluppo economico Zanonato. Un accordo che consente di liberare 150 milioni di euro per la conversione dei comparti di Acerra, Airola, Avellino, Caserta e Castellammare di Stabia, dove con quest’ultima si comprendono anche i comuni dell’Agro Nocerino-Sarnese in provincia di Salerno e dell’area vesuviana da Torre del Greco a Pompei. Cinque aree per sessanta comuni e circa un milione di abitanti. Restano da definire le priorità su cui concentrare gli interventi, così da attivare le procedure per raccogliere manifestazioni di interesse di realtà imprenditoriali intenzionate a realizzare investimenti anche a carattere innovativo nelle aree interessate. Investimenti che saranno incentivati con l’adozione dei cosiddetti Contratti di Sviluppo, o comunque con altre forme di agevolazione finanziaria. La ripartizione della pioggia di soldoni prevede 30 milioni per Airola; 20 per Acerra; 40 per Castellammare; 20 per Avellino; 20 per Caserta. L’obiettivo è quello di riattivare i quattro settori del sistema: agroindustria, biotecnologie, automotive, aeronautica e aerospazio. Un piano che, una volta a regime, creerà 5.300 posti di lavoro: 2.500 a Castellammare; 1.000 a Caserta; 500 ad Airola e Acerra; 800 ad Avellino. “Puntiamo a pubblicare i primi bandi per metà settembre – informa il governatore Caldoro -. Puntiamo – prosegue il presidente della giunta regionale – a stimolare il tessuto produttivo locale con una riqualificazione del territorio, attraverso nuovi investimenti in grado di contrastare la perdita di posti di lavoro conseguente alle criticità economiche. Il ministro per lo Sviluppo economico parla di svolta: “La Campania potrà usufruire di strumenti particolarmente efficaci, come i Contratti di sviluppo”. Per l’assessore regionale alle Attività produttive Fulvio Martusciello con la firma del protocollo si ottiene un duplice risultato, riqualificazione del territorio e del lavoro.
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