Napoli, 6 aprile 2013 – Per anni di spazzatura è stata ricoperta. Oggi spazzatura è la nomenclatura che a Napoli viene attribuita dagli economisti anglosassoni. Standard & Poor’s ha infatti tagliato ancora il rating del Comune di Napoli, che passa “BBB-“ a “BBB-“ assegnato prima che il giudizio venisse sospeso, e questo accadeva nel giugno 2011. In ferale annuncio in una nota dell’agenzia di rating, che ha così portato il suo giudizio sulla solvibilità di Napoli nella categoria “junk”, che sta, appunto, equivalente ad investimenti speculativi. “Napoli ha una posizione di liquidità particolarmente negativa a causa dell’alto livello degli arretrati, e nell’attuale peggiorata situazione, in termini di prospettive economiche”. Non tarda ad arrivare la replica del Comune di Napoli. “Un abbassamento dovuto e aspettato”. Non si mostra sorpreso l’assessore al Bilancio del Comune di Napoli Salvatore Palma. Tuttavia, Palma tiene a precisare le origini e le motivazioni che hanno portato a questo ulteriore declassamento. “Sul Comune di Napoli – spiega l’esponente di De Magistris – pende una procedura di revisione aperta all’inizio del 2011 che non poteva che causare un outlook, una prospettiva negativa vista la situazione dei conti e di liquidità dell’ente, ma Standard & Poor’s sta anche valutando positivamente le azioni messe in campo da questa amministrazione”.Tra le principali “operazioni verità “della Giunta de Magistris, ricordate da Palma, la chiusura del bilancio 2011 che ha portato alla luce un disavanzo di 850 milioni di euro e la volontà di aderire al Piano di predissesto. Azioni che, come ha sottolineato, “se da un lato confermano l’outlook negativo, dall’altro sono il segno che questa amministrazione sta lavorando per portare il Comune fuori da questa condizione”. “Siamo – ha concluso l’assessore – in una fase di oscillazione, ma confidiamo che il rating possa essere rivisto in seguito all’approvazione del Piano di riequilibrio presentato dal Comune”. Nel frattempo, Napoli si ritrova ai livelli di spazzatura.
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