Napoli, 21 marzo 2013 – Le macerie di Città della Scienza non bruciano piu’ da due settimane. Ma lo scheletto è li a ricordare l’atroce ferita inferta alla città di Napoli. Uno sfregio alla cultura e alla scienza. “Un colpo atroce ma non letale” ha dichiarato il ministro dei beni culturali Ornaghi ieri in visita a quel che è rimasto della struttura di Bagnoli. Ma Città della Scienza non è solo il polo scientifico fiore all’occhiello di quella Napoli che da anni tenta di rilanciarsi attraverso l’eccellenza, ma è anche i tanti lavoratori,. Quelli che da mesi sono in cassa integrazione e senza stipendio. Un dramma nel dramma insomma che hanno loro stesso cercato di fare presente all’esponente di governo che li ha ascoltati nel corso della visita promettendo loro di farsi portavoce delle richieste al ministro della ricerca Profumo, per lo sblocco rapido delle risorse. Perchè si, va bene pensare alla ricostruzione del polo scientifico, ma senza dimenticare che a renderlo vivo sono stati il lavoro e l’impegno di decine e decine di dipendenti. Intanto le indagini vanno avanti e di pari passo si discute anche della location delle struttura che resterà a Bagnoli. Ieri in commissione urbanistica si è affrontato proprio il futuro di Città della Scienza-. L‘assessore De falco ha chiarito che nel rispetto del Prg che prevede il ripristino della linea di costa e la rimozione della colmata si sta lavorando ad una soluzione senza aggiunta di volumetrie che mantengano l’ubicazione della struttura nell’area escludendo altre ipotesi come l’ex collegio Ciano o l’albergo dei poveri.
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