Maddaloni, 16 febbraio 2013 – Qualcosa non quadrava fin dalle prime battute dell’indagine. Il racconto del figlio della vittima, con pochi riscontri e troppe incertezze. E un dettaglio da non trascurare: da quella casa, trovata a soqquadro, pare non manchi nulla. Non una rapina, ma il peggiore dei delitti si sarebbe consumato in quest’abitazione di Maddaloni. Un matricidio. E ora Manlio Spagnuolo, 26 anni, è l’unico indagato per il delitto della 62enne Agnese Maria Coscia. Sua madre. La donna è stata trovata senza vita nel salone della abitazione con sul corpo i segni di circa trenta coltellate. Impensabile che uno o più banditi, che hanno l’obiettivo di rapinare, si accaniscano così tanto. Spagnuolo, interrogato a più riprese, ha raccontato che tre malviventi si sarebbero introdotti in casa armati di un coltello. E che lui avrebbe tentato di opporre resistenza finendo poi per essere bloccato e legato prima che i tre si accanissero sulla madre. Lo stesso giovane, che sarebbe poi riuscito a slegarsi, ha chiamato la polizia. Ma del passaggio dei rapinatori non è stata trovata traccia, né sono stati trovati segni di effrazione sulla porta d’ingresso e sulle finestre. I parenti della donna non avrebbero però riferito di dissapori tra madre e figlio, anzi di un rapporto divenuto ancora più stretto dopo l’incidente stradale occorso a Manlio che l’aveva fatto finire in coma per alcuni mesi. Un giallo, insomma. Che potrà essere chiarito forse dagli accertamenti sulle numerose tracce biologiche raccolte dal corpo e nell’abitazione della vittima.
RSS feed for comments on this post. TrackBack URL