Pomigliano d’Arco, 1 febbraio 2013 – Sciogliere la Newco e trasferire in Fiat Group tutti i lavoratori dello stabilimento Gianbattista Vico di Pomigliano D’arco. Potrebbe partire da qui la soluzione per evitare il licenziamento dei 19 operai dello stabilimento campano per i quali il lingotto ha da tempo annunciato la messa in mobilità per far posto ad altrettanti lavoratori appartenenti alla sigla sindacale Fiom, reintegrati a seguito di una sentenza dello scorso novembre della corte di appello di Roma. Nella società Fiat Group andrebbero sia gli attuali 2.165 assunti sia i 1.400 ancora in cassa integrazione. L’ipotesi risolutiva trova favorevoli Fim e Uilm, ancora restii Fismic e Ugl. Ancora non sono stati definiti i dettagli dell’operazione che però potrebbe essere chiusa già oggi. L’ipotesi è dunque quella del trasferimento del ramo d’azienda che darebbe la possibilità di conservare soprattutto i 1.400 lavoratori per i quali a luglio scadrebbe la cassa integrazione. Con questa ipotesi si eliminerebbe la Newco Fiat Pomigliano costituita all’indomani del referendum del 22 giugno del 2010 a seguito dell’accordo tra il Lingotto e le sigle sindacali, eccezion fatta per la Fiom. Per adesso non c’è ancora nulla di scritto ma già ad inizio della prossima settimana è previsto un incontro tra i sindacati e i vertici dell’azienda torinese. Una prima apertura comunque era già stata annunciata dall’amministratore delegato Sergio Marchionne che all’inaugurazione dello stabilimento di Grugliasco aveva detto: “Troveremo una soluzione, i colloqui sono già in corso”.
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