Napoli, 11 gennaio 2013- Le ipotesi di reato sono sempre le stesse truffa e peculato Nella inchiesta risultano già indagati altri consiglieri ai quali oggi se ne aggiungono altri due indagati per l’uso dei rimborsi. Si tratta di Nicola Caputo il più votato in provincia di Caserta alle recenti primarie del Pd per la scelta dei candidati in Parlamento. L’altro Angelo Polverino, coordinatore provinciale vicario del Pdl in Caserta, che ieri aveva offerto la sua disponibilità a candidarsi, in attesa delle scelte del partito che non sono ancora state ufficializzate. Nell’ambito della stessa inchiesta della procura di Napoli si trova agli arresti domiciliari da tre settimane il consigliere regionale del Pdl Massimo Ianniciello, accusato di aver chiesto e ottenuto negli ultimi due anni rimborsi per circa 64 mila euro esibendo fatture per operazioni inesistenti.Nel caso del consigliere del pd Caputo è stata Una fattura da settemila euro rilasciata da una ditta attiva nel commercio al dettaglio di bevande una delle anomalie riscontrate dagli investigatori che hanno ipotizzato che si tratti di un documento fiscale rilasciato non in cambio di una effettiva fornitura ma al solo scopo di ottenere il rimborso della somma, inserita infatti nel capitolo del fondo comunicazione per l’attività politica dei consiglieri.Un’altra anomalia riguarda un’altra fattura da 10.800 euro rilasciata nel luglio 2011 a Caputo da una ditta di pulizie, il cui titolare ha disconosciuto la ricevuta precisando però di aver fornito più volte fatture a un tipografo. Gli inquirenti hanno inoltre riscontrato che i pagamenti, anziché essere fatti alle ditte che fornivano la prestazione come prevede il regolamento, venivano in realtà fatti ai consiglieri.Tra gli elementi alla base delle ipotesi di reato configurate nei confronti del consigliere regionale del Pdl Angelo Polverino figurano alcune fatture emesse da una ditta di cartellonistica il cui titolare è stato arrestato in passato per false fatturazioni.
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