Truffa aggravata e peculato. Con queste accuse è stato arrestato stamane Massimo Ianniciello, consigliere regionale della campanai in forza al Pdl. Questa mattina gli uomini della guardia di finanza hanno notificato al consigliere un ordine di custodia cautelare ai domiciliari con l’accusa di aver usufruito di rimborsi pari a 64 mila euro per fatture inesistenti. Secondo quanto accertato dai finanzieri Ianniciello avrebbe utilizzato una società fantasma con sede a Bacoli la Genaral Trade International con sede a Bacoli per emettere documentazioni false ed ottenere i rimborsi, attraverso documentazioni attestanti la produzione di pubblicazione informativa e realizzazione di pubblicazione periodica. L’arresto rientra nell’inchiesta sui fondi pubblici erogati ai partiti. In particolare l’arresto di stamane riguarda il filone dei fondi per la comunicazione, gli altri due filoni riguardano il finanziamento ai gruppi consiliari e il fondo assistenza. Le indagini hanno svelato che la società fantasma utilizzata da Ianniciello è intestata a due svedesi irreperibili che hanno domicilio in una agenzia di viaggi mentre il rappresentante operativo risulta un pluri pregiudicato per spaccio di droga che ha dichiarato di aver acconsentito a fare da prestanome in cambio di una modesta somma di denaro. Le perquisizioni operate dalle fiamme gialle riguardano anche il commercialista di Ianniciello Antonio Pazzona e soprattutto Fulvio Martusciello, ex capogruppo del Pdl in consiglio regionale e attuale consigliere delegato per le attività produttive. Per lui l’accusa è di favoreggiamento nella truffa e omesso controllo sulla regolarità dei rimborsi. Al momento al consigliere Iannaciello è stato sequestrato un immobile per la cifra equivalente al denaro che avrebbe sottratto illegalmente. L’arresto di stamane è solo l’ultimo tassello dell’inchiesta condotta dal pm di Napoli Giancarlo Novelli e coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e che riguarda un giro di finanziamenti di almeno 4 milioni di euro l’anno.
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