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Lunedì 25 Novembre 2024

Mondragone, smantellato un droga shop che fruttava settemila euro al giorno

Napoli, 4 dicembre 2012 – La droga veniva acquistata nel quartiere Secondigliano di Napoli e poi venduta nella villa comunale di Mondragone , trasformata dai trafficanti in una piazza di spaccio capace di assicurare introiti pari a 7mila euro al giorno. A Mondragone era stata messo in piedi un vero e proprio supermarket dello stupefacente, con turni di servizio durante i quali i pusher, anche minorenni, assicuravano la vendita, coadiuvati da numerose vedette, ad acquirenti provenienti dalla provincia casertana e dal basso Lazio. I 35 provvedimenti cautelari e i decreti di sequestro sono stati eseguiti dagli agenti del Servizio Centrale Operativo, dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta e dal commissariato di Castel Volturno , al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Ma, a margine del blitz, c’è un altro aspetto che va considerato: l’alleanza, o meglio la collaborazione tecnico operativa, tra la camorra di Terra di Lavoro e la malavita di Secondigliano. “La presenza di un affiliato del clan Di Lauro di Secondigliano a Mondragone conferma ulteriormente che i gruppi camorristici sono sempre in cerca di nuove alleanze per estendere l’area in cui esercitare i loro affari illeciti”. Così, il procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho, coordinatore del pool antimafia di Napoli, ha commentato il blitz della polizia eseguito oggi in varie province del Lazio e della Campania. Eseguite 35 ordinanze restrittive, alcune notificate in carcere, sequestrate armi, droga e beni mobili e immobili riconducibili agli arrestati. Nel Casertano già qualche anno fa la Dda aveva accertato l’alleanza tra le fazioni Bidognetti e Schiavone dei Casalesi e i clan napoletani dei Mallardo e dei Licciardi, che si concretizzò con il trasferimento di attività criminose e di uomini. “La camorra non è radicalizzata in determinate zone – ha concluso de Raho – ma cerca sempre di espandersi e lo fa tessendo relazioni con altri gruppi camorristici. E’ necessario indagare anche in quei territori che non sono oggetto di faida”.

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