Napoli, 28 dicembre 2012 – Pezzi che cadono. E sono, per la gran parte, pezzi da novanta. Sette gli uomini colpiti da decreto di fermo nell’ambito delle indagini sui clan della nuova faida per il controllo delle piazze di spaccio di Scampia e Secondigliano. Gli ultimi colpi erano stati sferrati contro i cosiddetti girati, il gruppo della Vanella Grassi. 14 arresti nei giorni scorsi, alcuni dei capi finiti in manette. Il più recente, l’arresto di Antonio Leonardi, 52enne iscritto dal Viminale nell’elenco dei quattro super-ricercati nell’ambito della faida di Scampia. L’hanno preso seguendo la moglie. Si nascondeva in uno stabile in zona Ferrovia. Leonardi, cresciuto alla destra Paolo di Lauro, alias Ciruzzo ‘o milionario, padre padrone dello storico e omonimo clan, era ritenuto una sorta di ragioniere. L’ultima retata è storia del pomeriggio e va a colpire l’altra fazione, quella degli scissionisti. Sette le persone fermate dagli uomini della Mobile, tutte presunte esponenti del clan Abete-Abbinante-Notturno. A cominciare dal capo, Arcangelo Abbinante. Segue una lista di gregari e fedelissimi: Giovanni Carriello, Giuseppe Ambra, Armando Ciccarelli, Vincenzo Brandi, Costantino Raio e Alessandro De Falco. Tutti sono accusati di associazione camorristica. Per Abbinante e Ciccarelli c’è in più il reato di un delitto avvenuto nell’agosto scorso. Un agguato nel quale rimase assassinato Gennaro Ricci. Nella stessa sparatoria rimasero feriti Vincenzo la Sorte e Salvatore Piedimonte. Lo scenario del delitto, un agglomerato di abitazioni a Scampìa che passa sotto il nome di Sette Palazzi. Le indagini hanno messo in luce come il clan si sarebbe organizzato proprio sotto la guida di Arcangelo Abbinante e Giuseppe Montanera, a sua volta indicato come l’attuale reggente delle famiglie Abete e Notturno.
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