Napoli, 12 novembre 2012 – Era da tempo in grave crisi il rapporto coniugale tra Antonietta Paparo, la 36enne uccisa ieri a San Sebastiano al Vesuvio e il marito Pasquale Iamone, di 38 anni, che ha confessato il delitto dopo aver riferito in un primo momento alla polizia che la donna era stata accoltellata per aver reagito a una rapina. E’ questo, come sottolinea il procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli, Giovanni Melillo, il movente dell’omicidio. Nel tardo pomeriggio di ieri, come ricostruisce la Procura, Antonietta Paparo è stata ripetutamente colpita al torace con un coltello mentre si trovava a bordo della propria auto insieme al marito. Dopo il delitto, la donna è stata trasportata dallo stesso marito alla clinica Villa Betania, dove però è giunta cadavere. La Polizia Scientifica della Questura di Napoli, intervenuta insieme ai funzionari della Squadra Mobile sul luogo del delitto, ha trovato a terra il coltello utilizzato per l’omicidio, ancora sporco di sangue, scoprendo numerose tracce ematiche al suolo. Il marito ha fornita una falsa ricostruzione dell’evento, riconducendolo a un tentativo di rapina subito da un ignoto, che avrebbe tentato di scippare la borsa che la moglie aveva sulle gambe all’interno dell’auto nella quale entrambi i coniugi si trovavano al momento dell’aggressione. L’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile ha consentito di evidenziare palesi incongruenze nel racconto fornito da Iamone che, nel corso dell’interrogatorio del pm, ha confessato il delitto.
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