Napoli, 2 novembre 2012 – Il governo scende in campo nella vicenda Fiat Pomigliano e chiede all’azienda di bloccare la decisione di mettere in mobilità 19 operai per permettere il reintegro degli iscritti alla Fiom, come disposto dalla magistratura. Prima il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera afferma che la mossa della casa torinese non gli è piaciuta limitandosi però al suo parere personale e ricordando come l’azienda “é libera” e le matasse vanno sbrogliate al suo interno. Nella serata di ieri po è stato il ministro Elsa Fornero ad esprimere “rammarico e preoccupazione” e ha invitato l’azienda “a soprassedere in attesa della verifica di una possibilità di dialogo che non riguardi solo il fatto specifico, ma l’insieme delle relazioni sindacali”. Intanto, rientreranno in fabbrica solo il 12 novembre prossimo i 2146 lavoratori della newco Fabbrica Italia Pomigliano, fermi dallo scorso 29 ottobre per due settimane di cassa integrazione. Ma nelle ultime ore si sono sentiti tra loro, e tempestato di telefonate rsa e sindacati nella vana speranza di sapere quale sarà il loro futuro occupazionale alla luce dei licenziamenti annunciati dal Lingotto. “E’ cominciata la guerra tra poveri – sottolinea Luigi, uno dei 1565 operai del quinto gruppo professionale dal quale dovrebbero essere licenziati in 18 – siamo tutti quanti preoccupati, e nessuno si sente davvero al sicuro. Ora speriamo che i sindacati ci difendano a dovere, perché finora hanno pensato solo a farsi la guerra tra loro”.
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