Napoli, 31 ottobre 2012 -“Fino a oggi abbiamo giocato in difesa, ora siamo all’attacco”. Cosi Antonio Marfella, tossicologo e oncologo dell’Istituto Pascale di Napoli rilancia la querela firmata da circa 35.000 cittadini delle province di Napoli e Caserta contro le principali istituzioni della Campania, dal presidente della Regione Campania ai presidenti delle province di Napoli e Caserta, oltre a 42 sindaci di altrettanti comuni, tra cui il sindaco di Napoli, per alle Procure di Napoli, Santa Maria Capua Vetere e Nola per omissione di atti di ufficio per i roghi di rifiuti speciali nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”. Marfella, in una conferenza stampa indetta dai comitati riuniti di “Terra dei fuochi”, ha detto che “il problema dei rifiuti urbani per anni ha coperto il vero disastro dei rifiuti industriali: la Campania ne importa una tonnellata al minuto e almeno la metà è composta da rifiuti tossici”. Il professore, rivolgendosi al ministro dell’ambiente Clini per le sue dichiarazioni dei giorni scorsi sul no delle regioni del nord di smaltire i rifiuti campani costretti quindi a essere esportati, ha detto che “non si tratta di scelte politiche ma della consapevolezza che hanno gli amministratori del nord che nei rifiuti campani ci sono anche tutti i rifiuti industriali velenosi che dalle loro regioni arrivano in Campania”. Presente, trea gli altri, alla conferenza stampa alla sala Nugnes anche don Maurizio Patriciello, il parroco della chiesa di San Paolo Apostolo al Parco Verde di Caivano. Don Patriciello, in mattinata, aveva incontrato una delegazione di parlamentari europei in visita a Napoli nella sede di Palazzo Armieri in via Marina. “Nella zona a Nord di Napoli”, ha detto con un pizzico di malcelata ieronia il parroco di Caivano, “ siamo diventati una sorta di sommelier dei rifiuti: li sappiamo distinguere a naso. Qui, da decenni, ci hanno rubato anche l’aria”.
RSS feed for comments on this post. TrackBack URL