Napoli, 2 ottobre 2012 – Il taglio del numero dei Consiglieri Regionali scatterà dalla prossima consiliatura di ciascuna Regione, mentre la sforbiciata alle loro indennità e ai Fondi dei gruppi partirà da subito: comincia a profilarsi il decreto sui costi della politica che il governo varerà giovedì e che toccherà pure Comuni e Province. L’esecutivo ha anche sciolto il nodo giuridico sulla possibilità di ricorrere a un decreto per una materia ordinamentale: gli esperti di Palazzo Chigi hanno dato il via libera e il governo è intenzionato ad agire con mano pesante, tagliando il 30% circa delle poltrone e dei fondi. Infatti il taglio dei Consiglieri era già stato fissato nella drammatica manovra Tremonti dell’agosto 2011, nel pieno della crisi dello spread; la misura doveva essere recepita da ciascuna Regione entro sei mesi, cosa che non è naturalmente avvenuta per inerzia delle stesse Regioni. Le imminenti elezioni del Lazio danno la possibilità al governo di ricorrere ad un decreto, e per di più rendendo le norme di Tremonti direttamente prescrittive per le Regioni, anche se esse le applicheranno solo con i rinnovi dei Consigli. Ma già il Lazio passerà con il nuovo Consiglio da 70 a 50. E da 50 consiglieri potrebbe essere formato anche il futuro consiglio regionale della Campania.”Penso che la Campania possa scendere a 50 consiglieri”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, in merito alla riduzione dei consiglieri regionali, proposta dalla Conferenza delle Regioni al Governo. “La spesa è aumentata fino al 2010, poi da quando ci siamo insediati, dal 2010 a oggi – ha affermato – abbiamo operato un fortissimo taglio ai costi della politica. In alcuni casi abbiamo più che dimezzato in Campania, come, per esempio, per le consulenze ridotte dell’80%”. Molti benefit, ha poi sottolineato, “sono stati del tutto azzerati, come i telefonini”. Tra i tagli ai costi della politica, Caldoro ha menzionato la riduzione di quasi il 30% agli stipendi dei consiglieri regionali. “Abbiamo anche ridotto il numero di commissioni – ha aggiunto – e, per esempio, in Campania non abbiamo i mini gruppi, quelli cioé composti da un solo consigliere”.
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