Napoli, 4 ottobre 2012 – Nuovi sconcertanti elementi emergono dall’inchiesta scandalo che ha travolto l’antica biblioteca dei Girolamini di Napoli: due libri sottratti alla biblioteca sono stati ceduti infatti, al senatore del Pdl Marcello Dell’Utri: emerge dagli atti dell’inchiesta sulla sottrazione di centinaia di volumi dalla storica biblioteca e che ieri ha portato all’arresto, tra gli altri, del conservatore padre Sandro Marsano.
A consegnare i libri a Dell’Utri, noto bibliofilo, sarebbe stato l’ex direttore della struttura Marino Massimo De Caro, detenuto e principale indagato.
A quanto si è appreso, il senatore avrebbe ricevuto un testo di Giovambattista Vico ed uno di Leon Battista Alberti nonché una preziosa rilegatura Canevari. I volumi sono inseriti tra quelli oggetto del sequestro probatorio disposto dai pm coordinati dall’aggiunto Giovanni Melillo. La storia dello scandalo dei Girolamini inizia il 19 aprile scorso, quando la biblioteca fu sequestrata dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico, su disposizione della Procura di Napoli. Il sequestro rientrava nell’ambito dell’inchiesta sul furto di 1500 volumi. Il 23 maggio fu arrestato il direttore della struttura storica Massimo Marino De Caro assieme ad altri suoi collaboratori con l’accusa di si essersi appropriati di manoscritti e di altri beni poi rivenduti anche all’estero. Nelle carte dell’accusa all’epoca il procuratore aggiunto, Giovanni Melillo, scriveva che la condotta di De Caro e dei suoi complici ha «gravemente e forse irrimediabilmente smembrata e mutilata la biblioteca determinando un danno patrimoniale allo stato non ancora determinabile, ma di ingente quantità. Dal carcere in cui è tutt’ora rinchiuso de caro respinge ogni accusa, ho sottratto i libri ha detto in vari interrogatori per salvarli dallo stato di degrado in cui versava la biblioteca. In realtà a De Caro non furono concessi neppure i domiciliari poiché le sue versioni apparivano sempre frammentate e contrastanti.
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