Pomigliano D’Arco, 5 ottobre 2012 – È la guerra dei cassintegrati quella che si combatte allo stabilimento fiat di Pomigliano D’Arco. È la guerra degli operai a casa anche da tre o 4 anni con stipendi di appena 800 euro, contro il lingotto ma soprattutto è lo scontro tra i sindacati ad animare la piazza. Questa mattina ennesima assemblea a San Vitaliano convocata dalle sigle firmatarie del famoso accordo del 2010 che hanno ribadito ai loro iscritti la fiducia nell’azienda torinese, nella newco e nel mantenimento degli impegni presi dall’ad Sergio Marchionne. Al tavolo di una sala semi vuota, FIM, UILM, Fismic e UGL. L’accordo firmato a seguito del referendum di giugno 2010 blinda il futuro degli operai rassicurano le sigle, questo incontro preannuncia un nuovo dialogo on le Rsa della fabbrica, obiettivo poter informare al meglio gli operai. Ma a fronte dei quattromila impiegati tra fiat e newco in pochissimi erano presenti per ascoltare le parole fiduciose dei firmatari. Allo stesso tavolo ha preso la parola anche la FIOM che quell’accordo non l’ha mai firmato, anzi. Facciamoci natale nella fabbrica Italia Pomigliano hanno detto i rappresentati della FIOM che hanno chiesto ai colleghi firmatari di porsi delle domande: avete firmato un accordo che limita la libertà anche di sciopero degli operai con la promessa di un posto di lavoro per tutti. Ciononostante quelle promesse non sono state mantenute. Pochi giorni fa la notizia di una nuova cassa integrazione per i lavoratori che resteranno a casa dal 29 ottobre al 9 novembre prossimo, il quarto stop dallo scorso agosto. Dal canto loro i firmatari incitano a non parlare male della panda, anzi ad aiutare il mercato stantio che travolge la produzione di punta della fiat. È nostra responsabilità che l’accordo venga rispettato dicono dalla UILM, ma dalla FIOM e dallo slai COBAS la preoccupazione maggiore riguarda la spada di Damocle del luglio 2013, ovvero quando terminerà la cassa integrazione per cessazione dell’attività. E a quel punto non ci sarà alcun futuro occupazionale per i cassintegrati non ancora assorbiti nella newco. Insomma, la lotta è duplice, contro la fiat che per ora pare non tener fede agli accordi presi due anni fa e tra le varie sigle sindacali, tra chi ha avuto fiducia nel lingotto come la CGIL e la UILM e chi invece, come la FIOM e lo slai COBAS, auspica una battaglia unitaria senza bandiere perché, ricordano siamo tutti sulla stessa barca.
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