Napoli 9 ottobre 2012- In Campania il dramma riguarda circa 25mila lavoratori. Gente cui mancavano pochi anni alla pensione e che avevano avuto dalle proprie aziende una ghiotta proposta: licenziarsi volontariamente cosi da avere fino alla pensione un assegno dignitoso. L’Inps sulla base di calcoli sbagliati, aveva detto al governo che gli esodati erano in 50 mila, invece, sono un numero 6 volte superiore. Questi lavoratori, rischiano di restare senza pensione e stipendio dai 5 agli otto anni, considerata la riforma Fornero.In pratica senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e senza pensione, quindi senza possibilità alcuna di campare. I due decreti del governo tra cui quello di venerdi scorso, salvano complessivamente circa 120 mila esodati in tutta Italia. Un numero assolutamente insufficiente secondo i sindacati che chiedono la salvaguardia dell’intera platea nazionale dei lavoratori a rischio. Circa 400 mila. Ed è un dramma che in Campania diventa doppio se si pensa alla crisi economica ed occupazionale che sta investendo i nostri territori. Le coperture finanziarie assicurate agli esodati nella nostra regione coprono la necessita’ di appena 7mila lavoratori su una platea di oltre 23mila. Per soli 7 mila dunque sono previste risorse a garanzia del reddito Sedicimila quindi resterebbero cosi disoccupati e senza alcuna forma di sostegno al reddito.
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