Napoli, “Non farò il boia per Monti”. E’ deciso il sindaco di Napoli Luigi De Magistris a non operare tagli e aumenti di tasse ai suoi concittadini, per poter così accedere ai fondi promessi dal governo nazionale. All’indomani del consiglio comunale simbolico a piazza Montecitorio a Roma, l’ex pubblico ministero ha le idee chiare sulla linea da seguire con il governo, il nodo resta ancora il famoso decreto salva Napoli insoddisfacente per De Magistris. La richiesta avanzata dal comune partenopeo è infatti quella di spalmare il debito da un miliardo di euro su 15 anni anziché i 5 previsti nel decreto. Inoltre De Magistris chiede di far salire a 350 euro per napoletano l’anticipazione di cassa per garantire un importo di almeno 350 milioni di euro. Inoltre Napoli chiede la separazione del debito storico da quello corrente e la possibilità mutui di investimento oltre alle norme per lo sblocco progressivo del turn over. Nel pomeriggio di ieri delegati del comune, tra cui il vicesindaco Tommaso Sodano hanno incontrato il sottosegretario Antonio Catricalà. Raggiunto al telefono sodano si è detto ottimista sull’esito dell’incontro: “il governo conosce i problemi di Napoli e siamo sicuri che ne terrà conto”. Lo stesso sottosegretario ha dichiarato che ci sarà una verifica sui fondi disponibili e sulla possibilità di spalmare ulteriormente il debito. I tempi sono comunque stretti: gli emendamenti di modifica al decreto dovranno arrivare entro i prossimi 15 giorni, in tempo utile alla data del 10 dicembre prossimo quando il progetto legislativo sarà trasformato il legge, attraverso i passaggi nelle commissioni parlamentari e tra le camere. Dall’opposizione intanto parla il presidente di fare città Gianni Lettieri che bolla l’iniziativa di De Magistris a Roma come inutile e dannosa: “Per risolve i problemi di Napoli”, sentenzia Lettieri, “bisognerebbe partire dalla dismissione del patrimonio immobiliare e operare su fronti quali la disoccupazione e il commercio totalmente ignorati dal sindaco”. Alle critiche risponde Sodano che parla di un’opposizione irresponsabile: “Al di là della bandiera politica oggi siamo chiamati tutti ad una sfida per la città e a sentire il senso di appartenenza di tutti ai problemi comuni”.
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