Grosseto, 18 ottobre 2012 – Per la prima volta, a parlare è lui. Niente interviste esclusive, niente comodi salotti di amici prestati a fare da location. Qui siamo in teatro, il Moderno di Grosseto, per l’occasione, e di occasioni se ne presenteranno molte, tramutato in aula di Tribunale per il processo sul naufragio della nave Concordia del gruppo Costa. Oggi è toccato a lui, Francesco Schettino, il principale imputato su cui grava l’accusa di omicidio colposo plurimo. La difesa del comandante si è presentata in aula con numerose domande di chiarimento relative alla perizia sul naufragio della Costa Concordia. Sono circa 200 le osservazioni che l’avvocato Bruno Leporatti e i suoi assistenti espongono al gip e al contraddittorio con le parti. Attacco a Costa Crociere. La difesa di Schettino sta cercando di mettere in evidenza profili di colpa di Costa Crociere. Secondo quanto si è appreso, al momento i rilievi di Leporatti e degli altri legali si concentrano su eventuali carenze ed errori della Costa Crociere. Botta e risposta. L’errore di virata del timoniere indonesiano ad un ordine di Schettino nell’avvicinamento al Giglio per “l’inchino” è giudicato assolutamente ininfluente da parte del collegio dei periti del gip: a riferirlo in aula è stato l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone rivolto al difensore di Schettino. I periti hanno poi ribadito che i 13 secondi persi con la virata sbagliata non cambiarono nulla e anche se il timoniere avesse eseguito bene l’ordine, la nave avrebbe urtato lo stesso. Intanto, secondo quanto riporta il Corriere Fiorentino, ci sarebbe un undicesimo indagato nell’inchiesta, il secondo che si aggiunge mentre l’incidente probatorio, apertosi a marzo, era già in corso. L’ultimo indagato sarebbe un ufficiale della nave.
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