Tante voci su Campagnaro, una addirittura che lo vorrebbe corteggiato dalla Juventus, ma il forte difensore argentino per ora pensa solo al Napoli ed alla sua nazionale e parla del suo percorso per arrivare così in alto.«Già per ora solo voci. Se mi piacerebbe o no sarà una cosa che valuterò solo se arriva una possibilità certa. Sono un giocatore del Napoli, ci sto bene, siamo al primo posto accanto alla Juventus che, per me, oggi è un’avversari.Bello, anche se tutto mi ha costato tantissimo. Gli inizi a Granadero Baigorria, il mio paese. Poi il trasloco a Buenos Aires, al Deportivo Moròn. Ho giocato nella Terza Divisione argentina per 5 anni. Poi è arrivato il provino col Piacenza. E da lì ho iniziato a fare strada in Italia. Se penso che fino a qualche anno fa andavo al campo di Ezeiza a farmi scattare qualche foto coi giocatori, che allora erano i miei miti, come Zanetti e Almeyda. E ora sto entrando in campo per giocare le partite di qualificazione al Mondiale.Certo, a 31 anni avevo perso la speranza di giocare con la Selección e avrei detto di sì alla squadra azzurra. Ma ora stare qui con l’Argentina è un sogno e sono orgoglioso.Cavani gioca in un ruolo diverso con l’Uruguay rispetto al Cavani che conosciamo a Napoli. Da noi fa il prima punta, si sa smarcare in area, tira di destro e di sinistro ed è bravo di testa. E ha un vantaggio: non si stanca mai. Ma in Uruguay, avendo Luis Suarez come centravanti, più Forlan, gioca più aperto, quasi come esterno, e credo che così perde un po’ di pericolosità.Quando uno difende i colori della Nazionale, non ha spazio per pensare a certe cose. L’amicizia tra di noi è solo fuori dal campo. Se diventiamo avversari, durante 90’ l’amicizia va dimenticat.Mi definisco un lavoratore del calcio. La mia carriera è un sinonimo di lavoro. E col lavoro voglio farmi valere anche a Napoli, magari vincendo tanto, a cominciare dalla gara con la Juve”.
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