Pomigliano, 8 ottobre 2012 – Nessuna tregua nella battagli alla fiat. I cassintegrati non si arrendono, oggi il presidio stabile con una tenda dinnanzi il Gianbattista vico di Pomigliano d’Arco e assieme ai cassintegrati campani anche quelli di Mirafiori che dalle prime ore di stamane hanno deciso di manifestare dinnanzi la fabbrica simbolo della Newco. Alla base delle proteste la cassintegrazione in cui da anni sono costretti i lavoratori e il rischio che alla data di luglio del 2013 coloro che non sono passati nella Newco saranno irrimediabilmente buttati fuori. In piazza i cobas di Pomigliano e Torino che vogliono rilanciare la lotta per la drastica riduzione degli orari di lavoro a parità di salario. Nelle prossime ore, annunciano gli operai sarà indetta un’assemblea permanente. Per i manifestanti la fiat ancora una volta usa la leva occupazionale per avere agevolazioni e incentivi pubblici mentre, denunciano gran parte della produzione è stata spostata in altri stati. Solo a Pomigliano, denunciano i sindacati non firmatari del famoso accordo del 2012, sono 2 mila i cassintegrati e adesso bisogna dire basta a tutto questo. Intanto allo stesso presidio sta prendendo parte anche Oreste Scalzone, ex leader di autonomia operaia che protesta assieme ai lavoratori esponendo striscioni contro Marchionne e Monti. È qui che è iniziato il bluff Fiat, dicono insieme gli operai di Pomigliano e di Mirafiori, ed è da qui che partiremo per sensibilizzare gli operai i tutto il gruppo fiat contro un piano rivelatosi inconsistente. Da Pomigliano, dunque luogo simbolo delle nuove regole della fiat bisogna ripartire. Dai sindacati infine la denuncia di un clima di paura che regna in tutti gli stabilimenti. E’ su questo che bisogna far leva, chiosano ed è contro regole assurde che bisogna lottare.
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