Procida, 27 settembre 2012 – Una truffa per un milione di euro grazie alla certificazione di false patologie mediche ai marittimi dell’isola di Procida cui era così concesso l’indennizzo mensile per malattia erogato dal servizio sanitario naviganti. In manette sono finiti un medico e un marinaio, quest’ultimo già noto alle forze dell’ordine. Per altri tre medici è arrivato il divieto di esercizio della professione mentre nei confronti dei marinai coinvolti sono stati notificati 60 avvisi di garanzia. E’ questo il risultato di un’operazione denominata “Marittimi onesti” che ha portato ad indagare sulle modalità di certificazione di malattie per i marinai dell’isola sbarcati. Secondo il pm titolare dell’inchiesta Henry Woodcock, il sistema di connivenze permetteva ai marittimi di avvisare telefonicamente il medico connivente a cui chiedevano un certificato di malattia ottenendo così indennizzi mensili anche quando non erano imbarcati. Dalle carte risultano coinvolti i medici del servizio assistenza sanitaria naviganti di Napoli e Procida e le rispettive segreterie. Addirittura le indagini hanno evidenziato l’esistenza di un sistema di falsi imbarchi, il cosiddetto imbarco del libretto, cui seguivano falsi periodi di malattie, in cui si veniva regolarmente pagati a spese dello Stato. Un’indagine complessa avviata nel gennaio 2012 quando il marittimo arrestato fu ritrovato durante un controllo della sua auto ad un posto di blocco a Castelvolturno, in possesso di timbri della capitaneria di porto contraffatti oltre che di una copiosa documentazione cartacea relativa ad atti e pratiche marittime probabilmente illegittime. Da qui l’avvio delle indagini, portate avanti dal nucleo speciale d’intervento del comando generale delle capitanerie di porto, la guardia costiera di Roma, l’ufficio marittimo e il commissariato di Castelvolturno.
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