Napoli, 29 agosto 2012 – Inviare subito l’Esercito nel quartiere Scampia a Napoli per arginare l’escalation della criminalità. E’ la proposta che lanciano i vertici l’Ottava Municipalità di Napoli dopo l’agguato avvenuto ieri sera. Intanto, sul fronte delle indagini, la pista privilegiata degli investigatori è quella della faida di camorra. Il bilancio della mattanza di Scampia, periferia di Napoli, iniziata ormai nel lontano 2004 tra gli uomini del clan Di Lauro e i cosiddetti ‘scissionisti’, diventa sempre più pesante. In un agguato avvenuto ieri sera i sicari hanno ucciso Gennaro Ricci, 36 anni e altre due persone sono rimaste ferite. Si tratta di Salvatore Piedimonte, 21 anni, di Giugliano e Vincenzo Lasorte, 25 anni, residente a via Stadera, a Napoli. Ricci è stato raggiunto dai killer nei pressi della ‘Vela Celeste’, in viale della Resistenza, non lontano dalla sua abitazione. Per lui non c’é stato nulla da fare: è morto all’istante. Piedimonte e Lasorte, invece, sono stati soccorsi e portati al ‘Cardarelli’ e al ‘San Giovanni Bosco’. Le loro condizioni non sono gravi: guariranno in pochi giorni. A terra una lunga scia di sangue e le tracce di una frenata. Forse i killer sono giunti a bordo di una macchina ma la dinamica deve essere ancora ricostruita con precisione. Hanno sparato con due diverse pistole. Ora tocca agli agenti della squadra mobile di Napoli mettere insieme i tasselli e capire chi abbia deciso la morte di Ricci. Rispetto agli anni passati ora in campo c’é anche il cosiddetto gruppo dei “girati”, ovvero alcuni esponenti del gruppo degli “scissionisti” che stanno tentando di mettersi in proprio per il controllo del business del droga. Solo pochi giorni fa a Terracina, nel sud pontino, è stato ucciso Gaetano Marino, detto ‘moncherino’ (a causa della mutilazione alle mani), ritenuto un esponente di primo piano del gruppo degli ‘scissionisti’.
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