Napoli, 27 luglio 2012 – Cento milioni. Non sono bruscolini, ma forse sì se li si contempla rispetto a quei quindici miliardi di disavanzo della Regione Campania. Rischio default, allora. Il governatore Caldoro (nella foto) si dice ottimista. E intanto si appresta a varare una manovra da milioni di euro. Di certo nei locali di Palazzo Santa Lucia non è stato preso benissimo il rinvio al 2013 della la possibilità – inserita al Senato nella spending review – di aumentare l’addizionale regionale Irpef dalla quota attuale, fissata in Campania al 2.03, fino al tre per cento in tutte le Regioni in disavanzo sanitario. Lavoro incessante per l’assessore alle finanze Gaetano Giancane ha lavorato con i tecnici per mettere a punto la nuova manovra che, a ritmi serrati, potrebbe essere in aula già martedì prossimo. Una manovra con due punti fermi: tagli al personale per 22 milioni e tagli per altri quindici milioni al consiglio regionale il cui bilancio passa così da 79 a 64 milioni per l’anno in corso. Una manovra che nasce dalla sentenza numero 70 del 2012 della Corte costituzionale che ha imposto alla Campania di limare alcune spese per riequilibrare il bilancio di previsione. “Bisogna garantire — ha dichiarato Giancane — la copertura per i mutui relativi a opere dei Comuni. La situazione è certamente complicata. Compresa la sanità abbiamo un debito consolidato di 15 miliardi, ma non c’è rischio di default”.
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