Portici, 16 luglio 2012 – “Mi tuffo o non mi tuffo?”. Ovvero, mi lascio andare e ci sguazzo pure tra le acque di questo mare giudicato balneabile, nel quale magari ci porto pure i figli, oppure mi fermo al bagnasciuga e faccio dietrofront dopo averne contemplato tonalità tutt’altro che da acqua-azzurra-acqua-chiara? Ore 9.30 di questo lunedì di luglio. Tra i bagnanti che hanno scelto la prima delle due opzioni, spuntano due signore di bianco vestito e di valigetta munite. Sono chimiche dell’istituto Ecosistem, di via Provinciale Brecce, a Napoli, azienda che si occupa di monitorare presenze batteriche e livello di inquinamento nelle acque e nell’aria per conto di enti e imprese. E’ un singolare committente ad aver portato per mano queste due professioniste sulle spiagge di Portici: un plotone di una settantina di porticesi Doc, che hanno aderito ad una sottoscrizione promossa dal “Movimento 5 Stelle” finalizzata a raccogliere 540 euro. L’iniziativa, battezzata “Mi tuffo o non mi tuffo?”, ha portato i grillini a stazionare con stand tra piazze e spiagge. E raggiungere quota 540 euro. Tanto serviva per finanziare l’analisi delle acque. Come non bastassero i test eseguiti dall’Arpac. “No, non possono bastare. Non ci basta sapere che le acque siano balneabili, ciò che conta è adoperarsi perché le acque siano pulite”. E’ il concetto di battaglia di Giovani Erra, leader del Movimento a Portici, che nelle scarpe porta la sabbia accumulata nelle lunghe passeggiate per recapitare il messaggio ai bagnanti, nella testa qualche idea per la città e nelle parole una buona dose di indignazione. “Non basta tappezzare la città di manifesti abusivi per annunciare che il mare di Portici è finalmente pulito – sostiene Erra da settimane – ai cittadini servono informazioni complete e assoluta trasparenza”. In soldoni, secondo le ultime direttive europee, per verificare lo stato di salute delle acque oggi come oggi basta sondare la presenza di due tipologie di batteri: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. Assenti nel mare di Portici, secondo i dati diffusi dall’Arpac. Si badi, però – informano dal Movimento – che la vecchia direttiva imponeva che fossero 19 i parametri di riferimento per un giudizio definitivo sulla balneabilità”. Ecco spiegate le nuove analisi “autofinanziate” dalla città ed effettuate con campioni prelevati negli stessi tre “punti” in cui i prelievi li ha fatti l’Arpac: il Bagno Rex, le acque antistanti la storica Villa d’Elboeuf e il lido Le Mortelle. “Non vogliamo sostituirci all’Arpac, il nostro intento – ribadisce Erra – è quello di fornire un’informazione completa”. I risultati dei test saranno diffusi ai porticesi domenica 22 luglio nel corso della “Festa delle Stelle”, kermesse organizzata dal Movimento a Largo Riccia a Portici e giunta alla seconda edizione. Solo allora, dati alla mano, si potrà decidere se tuffarsi o non tuffarsi. E se sì, meglio farlo in acque limpide o semplicemente balneabili?
Giuseppe Porzio
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