Napoli, 26 luglio 2012 – Eravamo rimasti alla chiacchierata con i tifosi e alle accuse, poi rientrate, di un accordo tra un Luigi De Magistris candidato sindaco e la leader del comitato Naplest, Marilù Faraone Mennella: sul piatto – aveva rivelato patron De Laurentiis ai tifosi azzurri a Dimaro – il sostegno al progetto del nuovo stadio a Ponticelli in cambio di un appoggio elettorale. La bufera è rientrata, almeno così pare, in una telefonata chiarificatrice tra il presidente del Calcio Napoli e il Luigi De Magistris sindaco. Telefonata chiarificatrice rispetto alle accuse, perché le distanze sullo stadio restano. Distanze geografiche: il patron non vuole lo stadio a Ponticelli, ma preferisce ristrutturare lo storico San Paolo. E non c’è verso che le distanze si accorcino domani, nel primo vero faccia a faccia De Laurentiis-De Magistris sulla questione stadio. In realtà più di una semplice idea è quella maturata nella mente di De Laurentiis, che sta valutando una proposta avanzatagli dal Comune, ovvero di acquistare, oltre al San Paolo, anche lo Zoo e l’Edenlandia. E la mente di De Laurentiis è andata già oltre: abbattere il tutto e dare vita ad una cittadella dello sport per il suo Napoli, che sposterebbe la sua oasi da Castelvolturno a qualche passo dal San Paolo, con campi d’allenamento, aree per il beach soccer e campi per il calcio femminile. Ma anche un impianto polivalente, liberato dalla copertura, con negozi, ristoranti, point di vendita del merchandising azzurro, gli spalti a ridosso del campo e salotti per vedere con comodità la partita. Se ne parlerà domani. Nel frattempo ai tifosi azzurri, ancora per qualche stagione, resta il vecchio San Paolo, con le sue poltroncine datate Mondiali Italia 90.
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