Napoli, 7 luglio 2012 – I lavori per realizzare i famosi “baffi” e modificare, temporaneamente, l’assetto della scogliera di via Caracciolo per ospitare le regate dell’America’s Cup finiscono ora nel mirino della magistratura. Solo accertamenti, al momenti, cominciati con l’acquisizione di un bel po’ di atti dagli uffici di palazzo san Giacomo. La Procura di Napoli vuole semplicemente avere un quadro chiaro su gare d’appalto, gestione di fondi e scelte relative all’evento velico dello scorso aprile. Un atto dovuto che fa seguito a una lunga sfilza di esposti inviati in Procura da cittadini, comitati e associazioni che, già durante lo svolgimento delle gare, hanno avanzato più di un sospetto sulla regolarità delle gare d’appalto o dell’utilizzo dei fondi. Su tutti, le denuncie della “Alpi”, Associazione per la lotta alle piccole illegalità. Inevitabile l’indagine. Al momento risultano aperti due fascicoli. Uno, per questioni puramente ambientali e legato all’installazione dei famosi “baffi” di scogliera. La seconda inchiesta punta a far luce su eventuali illeciti di pubblica amministrazione. Tutto parte, come si diceva, da alcuni esposti. In un dossier, in particolare, si fa riferimento ai 10 milioni di euro che sarebbero stati versati per i diritti della manifestazione, molto più di quanto elargito da altre località che hanno ospitato tappe dell’America’s Cup. C’è poi il capitolo Fondi Fers: 22 milioni destinati dalla Regione all’evento individuando quale beneficiario la società di scopo costituita per gestire il tutto. Contestati anche i dati istituzionali diffusi dopo Coppa America su presenze e introiti. Dati che la Procura sta già confrontando con gli incartamenti acquisiti nei giorni scorsi dagli uffici di Palazzo San Giacomo.
RSS feed for comments on this post. TrackBack URL