Napoli, 11 giugno 2012 – Addio Grande Fratello. Nessun riferimento al format tv o al best seller di Orson Welles. Il Grande Fratello made in Naples doveva essere quello dell’occhio vigile del sistema di videosorveglianza. Una città dunque più sicura grazie a telecamere disseminate nei punti nevralgici del capoluogo partenopeo. e in effetti le telecamere ci sono eccome. Peccato però che una su tre non funzioni. Ad una verifica infatti, risulta che un terzo degli occhi elettronici non è funzionante. La conseguenza è che la loro utilità è di fatto nulla. Un caso per tutti, quello dell’agguato a Forcella durante la notte dei festeggiamenti per la coppa Italia vinta dal Napoli, tra il 20 e il 21 maggio. A Forcella fu ucciso, probabilmente in un regolamento di conti, il pregiudicato Giovanni Saggese. Quando gli investigatori cercarono di risalire alle immagini riprese dalle telecamere installate nel quartiere scoprirono che nessuna delle tre telecamere puntate su piazza Calenda era funzionante. Per non parlare degli eclatanti casi di furti alla stazione marittima, obiettivo di fatto sensibile e che dunque a prescindere dalla criminalità di quartiere, dovrebbe essere sempre sorvegliato e invece anche qui le telecamere c’erano ma erano spente. Insomma, il sistema fa acqua da tutte le parti e a poco serve il deterrente di chi vede la telecamera se poi essa stessa in realtà non vede nulla di ciò che accade.
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