Napoli 19, giugno 2012- Le indagini sono iniziate nel settembre del 2010 a seguito della devastazione dell’autoparco di Enerambiente società privata appaltatrice del servizio di raccolta dei rifiuti per conto della’sia ad opera di lavoratori delle cooperative sub affittarie. Per quei fatti furono sei le persone arrestate con l’accusa di estorsione devastazione incendio porto illegale di material esplodente. L’indagine è proseguita svelando un quadro di relazioni e comportamenti illeciti assai più ampio e variegato che ha portato questa mattina in 16 ordinanze di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta sulla raccolta dei rifiuti a Napoli che coinvolge la società Enerambiente.Il provvedimento emesso dalla procura di Napoli riguarda amministratori e soci di Enerambiente Spa – che per anni ha gestito in regime di appalto la raccolta dei rifiuti nel capoluogo campano – e dirigenti e funzionari di un istituto di credito veneziano, Banca del Veneziano, in particolare un ex direttore generale e una ex direttrice di filiale.I reati contestati a vario titolo sono associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, truffa ed estorsione. Arresti e perquisizioni, a sono stati eseguiti in Campania, Puglia e Veneto. Tra gli indagati anche 4 attuali dirigenti dell’asia. Lo scorso luglio erano stati arrestati l’ex amministratore delegato e un dirigente di Enerambiente, accusati di corruzione ed estorsione nei confronti di cooperative sociali.L’inchiesta è partita da presunte irregolarità nelle procedure delle gare d’appalto che negli anni erano state bandite per la raccolta dei rifiuti dalla municipalizzata Asia Spa.
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