Napoli, 4 giugno 2012 – Quattro omicidi commessi nella provincia di Napoli tra il 1994 e il 2002. Vittime altrettanti esponenti del clan Sarno di Ponticelli, colpevoli di aver iniziato a collaborare con la giustizia, o comunque di aver manifestato la volontà di voltare le spalle alla camorra. Di queste delitti dovranno rispondere i 15 arrestati di oggi al termine di una vasta operazione nel quartiere della periferia est di Napoli condotta dai carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna che hanno dato seguito all’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. Gli arrestati fanno parte del clan reggente da oltre trent’anni nell’area vesuviana e dovranno rispondere anche di detenzione illegale di armi, con l’aggravante del metodo mafioso per aver agevolato il clan reggente. I fatti si riferiscono al barbaro assassinio di Mario Scala, il cui corpo mutilato e carbonizzato fu ritrovato a Varcaturo nel 1994, dopo essere stato torturato da alcuni degli arrestati per far si che rivelasse loro quanto dichiarato alle forze dell’ordine. Nel 1998 toccò ad Anna Sodano, scomparsa dall’hotel Executive di Napoli e assassinata perché aveva deciso di collaborare con la giustizia, il suo corpo non fu mai ritrovato. Nel 2000 fu ucciso a colpi di arma da fuoco Gennaro Busiello,compagno della Sodano collaboratore di giustizia. Un delitto commesso con il benestare del fratello della vittima, a patto che la stessa sorte toccasse anche ad altri pentiti. E infine nel 2002 toccò a Giuseppe Schisa anch’egli affiliato al clan Sarno assassinato a Ponticelli con 9 colpi di pistola, anche in questo caso con la connivenza di uno dei suoi fratelli. Nei quattro delitti, come rilevano i magistrati, a prevalere sui legami di sangue era il sistema camorristico.
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