Napoli, 26 maggio 2012 – E’ braccio di ferro tra la Regione Campania e gli armatori del Golfo di Napoli. Dopo i rincari alle tariffe dei trasporti marittimi per turisti e residenti, l’assessore Sergio Vetrella aveva inviato gli ispettori a verificare gli effettivi aumenti non concordati. Aumenti che arrivavano anche ad 1 euro e 50 per i non residenti e alla soppressione dei biglietti ridotti nelle corse residuali. Da qui l’ammonizione a ritornare sulle vecchie tariffe. Ma gli armatori non fanno passi indietro e ad eccezione della Medmar che non ha rincarato il costo del biglietto, Snav, Alilauro e Nlg dovranno fare i conti con le sanzioni in arrivo. I destinatari dei verbali di infrazione avranno a disposizione solo 7 sette giorni per presentare controdeduzioni, pena le maxi multe che potrebbero arrivare sino alla revoca dei servizi. Il pugno duro di palazzo Santa Lucia si schiude comunque nella possibilità di un dialogo per verificare a quanto dovrebbero ammontare gli aumenti per l’adeguamento carburante. Intanto dal Governo nazionale fanno sapere che la richiesta degli armatori per lo sconto sull’incremento iva dei carburanti non potrà essere accontentata poiché mancano i fondi a copertura: ed è proprio questa la causa che avrebbe generato l’aumento del costo del biglietto. E dunque l’aumento di Iva decido dal governo monti alla fine si scarica sul presso del biglietto pagato dai viaggiatori.
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