Napoli, 15 maggio 2012 – Tagli in vista nella sanità campana come in quella italiana. Questa volta a farne le spese saranno però i dirigenti: nella nostra regione sono 800 i primari in eccesso e il ministro della salute Renato Balduzzi dà il suo ultimatum, la scure dei tagli dovrà abbattersi entro il 2012. In Campania le strutture complesse ossia rette da primari e quelle strutture semplici superano di gran lunga quelle delle altre regioni: basti pensare che nella nostra regione ce ne sono il triplo rispetto alla Lombardia. E così il Governatore Stefano Caldoro, il suo vice Mario Morlacco con il supporto del consigliere Raffaele Calabrò, corrono ai ripari: già pronto infatti un piano che prevede riduzioni per il 20 per cento. Il sistema di riordino pensato dall’ente di Palazzo Santa Lucia è già sul tavolo ministeriale da cui si attende l’ok per partire con i tagli. Tagli, precisano dalla regione che non saranno fini a se stessi ma che consentiranno la riorganizzazione del sistema in termini di efficienza. Anche perché dati alla mano, i dirigenti medici incassano da noi le indennità più alte d’Italia. Sul piede di guerra anche i sindacati, a partire dalla Cisl. Il segretario regionale Lina Lucci annuncia mobilitazioni contro la decisione del governo di bloccare 108 miliardi di euro destinati al settore sanitario. Non è possibile che a farne le spese debbano essere i cittadini tuonano dal sindacato ed è inaccertabile l’escamotage di chi ricorre alla sanità privata usufruendo di sconti ingenti pur di non pagare il ticket: la colpa, chiosano, è dell’inerzia della struttura commissariale sorda alle nostre richieste e preoccupazioni.
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