Napoli, 7 maggio 2011 – Quell’incubo chiamato Equitalia. Dati alla mano, nel 2011 se ne sono contate 900mila.Una valanga di cartelle in Campania, un fiume di notifiche da parte di Equitalia. E riguardano, nella maggioranza dei casi, pagamenti arretrati della Tarsu, dei canoni Rai-Tv, di multe per infrazioni al codice stradale e versamenti contributivi. Tra queste, andando nello specifico, mezzo milione sono avvisi di sollecito inviati ai contribuenti, 220mila i provvedimenti di fermo amministrativo (di beni mobili, leggasi auto e moto), e 110mila le iscrizioni immobiliari che contemplano anche le procedure ipotecarie. Mentre, ed è questo il dato relativo alla novità più recente, oltre 195mila sono le richieste di rateizzazioni dei debiti da saldare. Le cosiddette «ciambelle di salvataggio». In sintesi, un mare magnum di soldi, una fetta di oltre 900 milioni è la quota campana di quei 12 miliardi di euro recuperati in Italia negli ultimi due anni dalla società di riscossione Equitalia. Cifra destinata ad aumentare quest’anno. In testa alla classifica dei recuperi da evasione, sempre secondo i dati 2011, figura la Lombardia, seguita dal Lazio. Se la Campania è terza tra le regioni, Napoli figura ugualmente al terzo posto tra le città. Dal capoluogo partenopeo provengono 473 milioni di euro: dopo Napoli, figura Salerno, dove il recupero delle morosità ammonta a poco più di 156 milioni. Seguono Caserta, Avellino e Benevento.
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