Acerra, 12 maggio 2012- Non intendono lasciare la fabbrica dove sono in assemblea permanente i 230 lavoratori della Simmi, azienda di Acerra che produce tra l’altro cablaggi e schermi di aerazione per treni, che dai ieri stanno protestando per riottenere le commesse dell’Ansaldo Breda. Cosi hanno trascorso la notte all’interno dello stabilimento che si trova nella zona Asi di Acerra dopo che ieri una parte di loro ha anche minacciato di lanciarsi nel vuoto, dopo essere saliti sul tetto dell’azienda. E la loro protesta continuerà ad oltranza fino a quando non avranno certezze per il futuro. Ad agosto infatti scadrà la cassa integrazione che per la maggior parte di loro è in vigore da tre anni e saranno licenziati a causa della richiesta di concordato preventivo avanzata dal titolare della società. Gli operai hanno costituito una srl con la quale intendono portare avanti la produzione se saranno affidate loro commesse. Insomma gli operai chiedono semplicemente di poter continuare a lavorare vista anche la professionalità acquisita e riconosciuta dagli stessi vertici aziendali che però preferiscono assegnare le commesse ad altri. Prima di Natale scorso è arrivato lo stop del committente, AnsaldoBreda, che ha fermato la produzione di 30 convertitori da destinare alle ferrovie lombarde: E mentre l’azienda continua a non assegnare commesse, assume al nord lavoratori non qualificati dirottando le commesse nelle aziende del nord italia. Da mesihanno tentato di farsi ascoltare con cortei e manifestazioni, le scorse settimane hanno bloccato strade e ferrovie. Ma i loro appelli sono sempre caduti nel vuoto. Importante potrebbe essere un deciso intervento da parte della Regione Campania. I conti si sa devono quadrare per la crisi. Ma dietro concetti e grafici che mostrano un’economia in picchiata ci sono uomini e donne ormai allo stremo.
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