Napoli, 8 maggio 2012 – “Noi siamo costruttori di pace ma ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni”. E’ la dura denuncia di mons. Carlo Liberati, prelato del Santuario di Pompei durante il saluto a mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione che stamane ha presieduto la celebrazione della messa prima della tradizionale supplica alla Madonna del Rosario. Mons. Liberati, che ha ricordato le opere avviate dal beato Bartolo Longo, ha riferito della ristrutturazione del santuario ma ha detto che a Pompei “ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni regionali, provinciali e comunali”. “Non siamo fermi ad una rievocazione del passato per quanto glorioso”, non ci piace essere ‘spettatori di cronaca’ ma costruttori del futuro e di storia”, ha aggiunto Liberati. Oggi a Pompei sono attivi “due Centri Diurni Polifunzionali ‘Crescere Insieme’ e ‘Bartolo Longo’ con oltre 200 fanciulli e fanciulle da educare. Abbiamo istituito la ‘Casa Famiglia’, la ‘Comunita’ Incontrò, la ‘Casa Emmanuel’, il ‘Centro di Aiuto alla Vita’, ‘il Movimento per la Vita’, “l’Ambulatoriò, il “Consultorio” per fidanzati e giovani coppie in difficoltà e bisognose di orientamento e di consulenza legale e psicologica oltre che religiosa. Si è ricostituita ex novo la Casa Soggiorno ‘Marianna De Fusco’ per Signore anziane e sole”. ha proseguito Liberati
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