Napoli, 3 maggio 2012- Dopo quasi 5 mesi la procura di Napoli, che ha in mano tra le più importanti inchieste giudiziarie del momento, l’ultima delle quali è quella che ha coinvolto la Lega, ha un uovo capo. E’ Giovanni Colangelo, procuratore di Potenza: Una nomina alla quale, non senza indecisioni e spaccature, si è giunti con un ampio consenso. 22 si e le astensioni dei due laici del pd, calvi e Giostra, e sulla quale hanno pesato gli atti dio un’inchiesta giudiziaria. Atti che hanno messo fuori gioco tra i veleni lo sfidante che fino a pochi giorni fa sembrava in pole position per conquistare la guida della procura più grande d’italia, Paolo Mancuso procuratore a Nola ed esponente storico della magistratura democratica. La bomba scoppia alle 8 di sera, nel corso del plenum del csm, quando franco cassano a nome di area , il raggruppamento che rappresenta le correnti di sinistra di magistratura democratica e movimento per la giustizia annunci ala revoca della proposta dio nomina a favore di Mancuso motivando la decisione con l’impossibilità di arrivare ad una conve4rgenza di tutto il plenum sul suo nome. Per senso di responsabilità dunque e per dare una forte legittimazione la nuovo capo della procura. Ma in realtà altre sarebbero le motivazioni alla base del ripensamento. Un’indagine – che non vede indagato lo stesso Mancuso, ma nel cui ambito finisce la sua candidatura per la successione a Giovandomenico Lepore. Si tratterebbe di intercettazioni tirerebbero incausa, oltre a Mancuso, il vicecomandante generale dell’Arma dei carabinieri,generale di corpo d’armata Clemente Gasparri (fratello del capogruppo al Senato del Pdl Maurizio). Il tutto, nella presunta ottica di ottenere una sponsorizzazione e l’appoggio – in sede di votazione – dei consiglieri laici del Pdl per la nomina del nuovo procuratore di Napoli. Un fulmine a ciel sereno che ha scritto la parola fine alla corsa di mancuso e che ha aprteo la strada alla vittoria di Colangelo.
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