Napoli, 12 maggio 2012 – L’ex re di Napoli poteva ritrovarsi, lui pure, tra le vittime dei tartassati. Di quanti, vessati dal Fisco, si sono sentiti sprovvisti di tutto, a cominciare dalla dignità, e l’hanno fatta finita. E’ la rivelazione choc di Diego Armando Maradona. L’ex pibe de oro racconta di essersi sentito “trattato come un criminale”. “La mia dignità è stata violentata – aggiunge – e la mia immagine sportiva calpestata. Non nego che negli anni bui della mia vita e con la Finanza addosso ogni qualvolta tentassi di tornare in Italia ho rischiato di fare gesti estremi contro me stesso per l’ossessione e la disperazione provocatami dall’ingiustizia subita – racconta il più grande calciatore di tutti i tempi – ma ho avuto la forza di resistere. Posso capire chi non ce la fa, so cosa si prova dentro. Oggi – sottolinea – voglio vincere questa battaglia soprattutto per le vittime di Equitalia”. Imminente la data della prossima “partita” tra Maradona e il Fisco. Appuntamento con il tribunale il 17 maggio in commissione tributaria. Maradona aggiunge che, con la riapertura del suo caso, il mondo intero ha saputo che fin dal 1994 non esiste alcuna violazione fiscale. “Ho vissuto 25 anni di ingiuste tribolazioni per un debito che non dovevo pagare. Io – conclude Diego – do un “calcio” anche a questa cartella falsa che è una brutta pagina per la democrazia italiana. Spero che le istituzioni italiane salvino i cittadini e chiedano scusa anche all’Argentina”. Parola di re.
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