Napoli, 10 aprile 2012 – Ritardi nel pagamento della Tarsu che gravano sui bilanci comunali per un buco da oltre 650 milioni di euro. In molti casi la tassa sui rifiuti solidi urbani non viene neppure pagata dai cittadini provocando seri danni economici alle amministrazioni comunali, costrette a d indebitarsi per pagare il dovuto alla provincia e garantire il corretto smaltimento del pattume. A lanciare l’allarme è il presidente dell’Anci Campania Vincenzo Cuomo che punta il dito contro i costi altissimi che la provincia di Napoli è intenzionata ad innalzare nuovamente passando da 119 a 140 euro per tonnellata. A questo vanno aggiunti i costi per pagare gli straordinari di dipendenti in attesa per ore prima di sversare l’immondizia e da ultimo sul pagamento gravano anche gli aumenti di benzina. In media in Campania circa il 30 per cento dei cittadini non paga la tassa sui rifiuti, in molti sono addirittura sconosciuti al fisco mentre per la restante parte i pagamenti sono lenti e in molti casi è necessario ricorrere ad Equitalia. Intanto i comuni si indebitano con le banche in un circolo vizioso che alla fine grava ancora una volta su contribuenti e amministrazioni virtuose, dal momento che la stessa provincia ha deciso di rinunciare agli sconti per le amministrazioni appunto virtuose. Intanto problemi anche sul fronte Asìa su cui gravano conti in rosso per circa 160 milioni di euro ereditati dalla vecchia amministrazione. 105 i milioni di debito con le banche 5 gli interessi passivi e 70 i debiti con i fornitori. Dal canto suo il Comune di Napoli, unico azionista della Spa, dopo un primo versamento di 48 milioni di euro ha saltato le rate dei due mesi successivi per un importo mancato di circa 30 milioni di euro. Palazzo san giacomo corre però ai ripari e annuncia la stipula della carta dei servizi con la partecipata che dal 1999 opera sulla base di una rapporto di fiducia ma senza alcun contratto firmato che stabilisca con precisione diritti e doveri delle parti in rapporto. Tre infine i nodi al vaglio di una nuova delibera: in primis l’abbattimento degli interessi passivi, la riduzione del leasing e la diminuzione delle spese di smaltimento.
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