Napoli, 30 aprile 2012- Il suo lavoro era fare il portiere in uno stabile del centro di Napoli, zona corso Garibaldi, ma l’aveva perso. Nel 2011, infatti, gli era arrivata una lettera di licenziamento, e avrebbe dovuto lasciare il suo posto ad ottobre, anche se aveva avviato un contenzioso legale. In piu’, il ‘basso’ in cui viveva, , era stato pignorato e una agenzia immobiliare ne stava valutando la messa sul mercato:Ci sarebbe tutto questo dietro il suicidio di un 56 enne di napoli, portiere in uno stabile di corso Garibaldi.Ma a dare il colpo di grazia all’uomo divorziato e con due figli entrambi residenti al nord, la morte della madre. Da allora il 56enne , dal carattere forte, , era molto cambiato. Piu’ di una causa dunque dietro il sui suicidio per impiccagione. L’uomo sarebbe stato visto per l’ultima volta venerdì scorso. Sabato e domenica la sua guardiola era rimasta chiusa cosi come questa mattina. Un’assenza non passata inosservata, che ha allertato i condomini e fatto scattare l’intervento di polizia e vigili del fuoco che hanno provveduto a forzare l’ingresso dell’appartamento scoprendo cosi il cadavere. I vicini lo descrivono come persona schiva e riservata, ma che non sembrava avere problemi economici. Dichiarazioni smentite dal figlio dell’uomo che venerdì aveva ricevuto una telefonata allarmante del padre. Dite a mamma che non posso più passarle l’assegno…”. Queste, secondo gli investigatori le ultime parole del portiere, poco prima di togliersi la vita.
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