Napoli, 18 aprile 2012 – Si ritorna sulle primarie, su quelle del centro sinistra indette il 23 gennaio del 2011 per la corsa alla poltrona di sindaco di Napoli. In questi mesi la procura partenopea ha ascoltato candidati, politici, referenti e precari del movimento dei disoccupati organizzati che confluisce sotto la sigla Bros. Sì. Loro. Gli stessi che da mesi occupano piazza municipio antistante il Comune di Napoli da cui chiedono di essere ascoltati di essere inseriti dopo essere stati formati nel settore ambientale. Quegli stessi su cui pende la presunta possibilità all’epoca di essere inseriti in una cooperativa sociale per i rifiuti partecipata dell’ente di palazzo san giacomo. Quel 23 gennaio a correre per la candidatura erano Umberto Ranieri, Nicola Oddati, Libero Mancuso e Andrea Cozzolino. La spuntò quest’ultimo in una vittoria che però non gli fu mai riconosciuta. Quelle primarie infatti furono annullate e alla fine il candidato a sindaco arrivò da fuori, da Roma: quel Mario Morcone che non andò più in là del primo turno. Durante la campagna elettorale lo scontro fu duro soprattutto tra Ranieri e Oddati, e qui rientrano in scena i Bros: quelli che l’ex assessore della giunta Iervolino ricevette nel suo studio e che parteciparono ad una manifestazione in suo onore. Ranieri ci andò già duro: le elezioni non si vincono con i disoccupati. Pronta la risposta di Oddati: Ranieri scherza col fuoco deve stare attento. Ora quelle parole e quei fatti riempiono i fascicoli di un’inchiesta che ha visto ascoltato come teste anche il manager di Asìa Daniele Fortini. Ora si ricompongono i pezzi del puzzle su voti promesse e millantate assunzioni.
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