Napoli, 12 aprile 2012 – E’ morta tra urla strazianti e dolori insopportabili, Claudia d’Aniello la 41enne deceduta all’ospedale Pascale di via Semmola lo scorso 3 aprile dopo sei ore di attesa al Fatebenefratelli di via Manzoni. l’inchiesta aperta dalla magistratura ha portato la Procura di Napoli alla notifica di sei avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti medici, uno in servizio al pronto soccorso del Fatebenefratelli e cinque dell’istituto dei tumori Pascale, dove la paziente era in cura. Ancora da chiarire i motivi che hanno portato alla morte della donna, mamma di quattro figli. Dopodomani l’autopsia sulla salma potrebbe dare risposte alle domande degli inquirenti ma soprattutto dei familiari della vittima. Nei giorni scorsi il fratello di claudia, Guglielmo d’Aniello in un’intervista rilasciata ad alcuni quotidiani aveva raccontato di come le urla strazianti della donna avesse indotto i medici ad allontanarla per non disturbare gli altri pazienti, “Mia sorella implorava un calmante”, racconta l’uomo, “ma le sue richieste caddero nel vuoto”. Il pubblico ministero Giovanni Corona intende chiarire che cosa abbia provocato la morte della donna e dunque anche se la terapia per contrastare il tumore di cui soffriva la d’Aniello fosse adeguata: da qui la decisione di iscrivere nel registro degli indagati i medici che l’avevano in cura. L’iscrizione del medico del Fatebenefratelli sarebbe invece in relazione al ritardo con cui Claudia D’Aniello fu sottoposta a una radiografia. Al vaglio degli investigatori varie ipotesi: dall’errore medico a quello nel dosaggio dei medicinali chemioterapici, sino alla mancata reperibilità del radiologo.
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