Napoli, 11 aprile 2012 – Di espedienti ne hanno inventati tanti. L’ultimo non è privo di singolarità. Da sottolinearne è la capacità: era possibile nascondervi droga per oltre mille chilogrammi. Il nascondiglio è ricavato in una trave in acciaio che sorregge, ad un’altezza di una decina di metri circa, il cavalcavia della strada statale 268, la cosiddetta strada del Vesuvio, arteria sulla quale transitano migliaia di autovetture ogni giorno e che collega la città di Napoli ai comuni dell’agro nocerino-sarnese. Questa piccola centrale si trova a pochi passi dall’uscita autostradale per Angri.
In questa che è qualcosa di più di una intercapedine, gli uomini della Guardia di Finanza hanno trovato 38 valigette contenti hashish: ben 1.220 chilogrammi di stupefacente. Tutta contenuta in questo viadotto prevalentemente in cemento armato. Ma la trave dove era nascosta la droga è in acciaio e, nella parte inferiore, presenta delle aperture circolari del diametro di circa un metro, che probabilmente, consentono al personale addetto alla manutenzione del ponte di introdursi nelle intercapedini naturali che proseguono in orizzontale per decine di metri.
Le Fiamme Gialle hanno arrestato in flagranza di reato Stefano Apicella, di 46 anni, originario di Castellammare di Stabia, che era riuscito ad architettare un singolare sistema di occultamento della sostanza stupefacente. L’uomo è stato pedinato fino a portare i militari al particolare nascondiglio. La droga sequestrata, di ottima qualità, avrebbe alimentato le piazze di spaccio dislocate sull’intero territorio campano, dove avrebbe fruttato, alle organizzazioni criminali, proventi per circa 12 milioni di euro. Si indaga, in particolare, per cercare di individuare i canali di approvvigionamento della droga. E quali clan della camorra sono coinvolti nell’affare.
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