Non bastano i ritardi, le corse soppresse, i convogli in manutenzione. A rendere impossibile la vita degli utenti della circumvesuviana ci si mettono anche gli scioperi. Nell’ennesimo venerdì del disagio ad incrociare le braccia sono gli aderenti al sindacato orsa. «Ci fermiamo», dice Luca Del Prete, macchinista, «perché la nostra organizzazione continua a non essere riconosciuta come controparte nelle trattative sindacali e per difendere il trasporto pubblico locale, sempre più a rischio per i continui tagli e per la cattiva gestione». Lo sciopero riguarda anche Cumana e Circumflegrea, le altre due aziende di trasporto su ferro di proprietà dell’Ente Autonomo Volturno, dunque della Regione. L’Orsa ha numerosi iscritti tra i lavoratori della Circum, potrebbero dunque essere soppresse non poche corse. Ieri, intanto, ulteriori problemi sono stati determinati dal furto dei cavi della messa a terra della linea aerea, nei pressi di Terzigno. Contengono rame e, come tali, sono ghiotta preda per i ladri, che rivendono il materiale. Ritardi e rallentamenti, in conseguenza del furto, lungo la tratta che conduce a Poggiomarino ed a Sarno.
nei giorni scorsi la notizia di un’ ulteriore drastica riduzione delle corse previsto dal nuovo orario in vigore sino a maggio. E solo da giugno dovrebbero essere disponibili ulteriori treni ora in manutenzione. Da mesi ormai gli utenti della Circum che collega i paesi vesuviani, da Sarno a Poggiomarino, a Napoli si armano ogni giorni di infinita pazienza. Il problema è di natura economica: tra debiti e investimenti, l’azienda di cui fanno parte anche Eav e Sepsa deve pagare circa 700 milioni di euro e i fondi stanziati dall’ente di palazzo Santa Lucia finiscono sistematicamente nelle mani delle banche creditrici. Nelle scorse settimane l’approvazione di un nuovo piano che prevede l’immissione di liquidità vincolata grazie a cui si stanno rimettendo in sesto i treni. Un anticipo di danaro che dovrà essere erogato dallo Stato.
RSS feed for comments on this post. TrackBack URL