Napoli, 13 aprile 2012 – Il termine record ci sta tutto. Un risarcimento che non ha eguali, soprattutto perché in capo a due sole persone. Oltre dieci milioni da tirare fuori dalle loro tasche per darli allo Stato. Questo per riparare al danno d’immagine provocato. Per la qual cosa, dovranno tirare fuori oltre 5 milioni di euro ciascuno. La cifra dovrà essere erogata dall’ex ministro della Sanità Francesco De Lorenzo e dall’ex direttore generale del Servizio farmaceutico, Duilio Poggiolini. La decisione è contnuta nella sentenza formulata dalle sezioni unite civili della Cassazione. Confermata una decisione della Corte dei conti sullo scandalo sanità che comprende un lasso di tempo di dieci anni, dal 1982 aln 1992.
Nella sentenza, depositata ieri, la Cassazione scrive che “le richieste di risarcimento traevano origine da sentenze penali definitive emesse per i reati di corruzione e concussione ascritti ai convenuti che, nelle posizioni rispettivamente rivestite nell’ambito della Pubblica amministrazione, avevano percepito somme da numerose case farmaceutiche, producendo un danno erariale derivato dalla ingiustificata lievitazione della complessiva spesa farmaceutica, determinata dalla violazione degli obblighi di servizio a ciascuno riferibili e da illecite interferenze nei procedimenti amministrativi di determinazione e revisione dei prezzi dei farmaci in sede Cip e della loro registrazione e classificazione nel prontuario terapeutico».
Nel ricorso in Cassazione sia De Lorenzo sia Poggiolini avevano contestato, tra gli altri motivi, anche la giurisdizione della Corte dei conti in materia sostenendo che la sfera di danno alla Pubblica amministrazione fosse riservata al giudice ordinario. Entrambi i ricorsi sono stati rigettati dalle sezioni unite civili.
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