Milano, 17 aprile 2012 – Inutile negare che la mafia in Sicilia e la Camorra in Campania sono saldamente radicate nel territorio, quindi una soluzione potrebbe essere che Monti la venda a uno stato estero o a qualche miliardario visto che non si riesce ad estirpare il malaffare troppo radicato. Nonostante i numerosissimi siciliani e campani onesti non c’è speranza». È questo il contenuto dell’ennesima uscita fuori luogo dell’europarlamentare leghista Mario Borghezio. «Fossi al posto del premier Monti – spiega – venderei la Sicilia agli Usa o a qualche pool di miliardari russi o americani. E se per esempio, come sembrava che si potesse fare nell’immediato dopo guerra, gli Stati Uniti volessero aggiungere una stellina alla loro bandiera, allora molto volentieri la Sicilia, ma prima ancora la Campania, perché siamo di fronte a zone completamente improduttive. Sarebbe un po’ alleggerita quella palla al piede che finché siamo tutti insieme appesantisce il nord». Secondo Borghezio la vendita potrebbe anche avere effetti positivi sui conti dello stato italiano così disastrati. Altro che federalismo, insomma, per l’esponente del partito al centro dello scandalo sull’utilizzo dei danaro pubblico ai partiti, il problema dell’Italia sarebbe facilmente risolvibile: basterebbe staccare il meridione ed ecco risanati i conti dello Stato. Senza nulla aggiungere alle indagini in corso, forse è il caso di notare che magari anche evitare di arraffare a man bassa i soldi dello stato e dei contribuenti potrebbe aiutare notevolmente e risanare i conti dello Stato. Come a dire, val bene guardare la trave nel proprio occhio piuttosto che la pagliuzza in quelli altrui. Borghezio a sorpresa salva qualcuno, la gente onesta del sud. Un timido passo indietro che mal copre le mire secessioniste del leghista.
RSS feed for comments on this post. TrackBack URL