Caserta, 30 aprile 2012 – Pure i soldati americani si sono ritrovati, ahiloro, nelle case della camorra. Inconsapevoli, certo, ma costretti a lasciare il tetto. Perché quelle case, che chissà chi aveva fittato loro, hanno da oggi i sigilli dello Stato. Case sequestrate, perché frutto di un investimento dei Casalesi. Un sequestro che rientra nell’ambito di un’operazione dei finanzieri del Gico di Napoli, che hanno eseguito un provvedimento preventivo d’urgenza emesso dalla Dda partenopea a carico di Aldo Nobis, 42enne ritenuto dagli inquirenti un fiancheggiatore del padrino Michele Zagaria, nonché fratello di Salvatore Nobis, detenuto al regime di carcere duro perché considerato elemento di spicco della cosca capeggiata dall’ex primula rossa arrestata il 7 dicembre scorso. Tra i beni sequestrati, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro, tre ville a Giugliano, due delle quali comprensive di quattro appartamenti, e affittate attualmente a militari americani in servizio alle basi Nato. E poi cinque auto, una moto, e un libretto di deposito contenente 50 mila euro. I beni sono intestati formalmente ad Aldo Nobis, a cui i finanzieri hanno posto i sigilli anche alla villa di residenza, una sorta di lussuoso mega-bunker in via Brescia a Casapesenna: quattro piani in stile “Scarface”, un trend per gli affiliati di spicco del clan. L’immobile era ben protetto da un sofisticato sistema di telecamere e dotato di covi per nascondere latitanti. Ufficialmente Nobis, che divide la villa con la moglie, i due figli minorenni e la madre, risulta dipendente di una società di costruzioni di Modena; anche per questo, ai finanzieri che questa mattina sono andati a fargli visita, ha detto di essere piuttosto sorpreso del sequestro. Gli investigatori però da mesi stavano effettuando approfonditi accertamenti patrimoniali a suo carico, in particolare dal giorno successivo alla cattura di Michele Zagaria.
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