Napoli, 31 marzo 2012 – La bufera aveva fatto saltare le tessere come in un domino. Un sindaco arrestato per camorra, un altro (moglie del primo) che si dimette di riflesso e sospinta da voci di scioglimento del suo Comune per camorra, e un Comune, proprio quest’ultimo, che viene fatto decadere per infiltrazioni camorristiche, appunto. La bufera sembra rientrare. Perché il primo, Enrico Martinelli, sindaco di San Cipriano d’Aversa arrestato lo scorso 13 marzo con l’accusa di collusioni e affari con un boss, è stato scarcerato. E ora alza la testa e dice: “E’ finito un incubo”. L’incubo di magistrati che accusano Martinelli di avere avuto in un precedente mandato rapporti molto stretti con un lontano cugino, pure lui si nome fa Enrico e di cognome Martinetti, boss della fazione Bidognetti. Accuse ricondotte a “pizzini” scritti dal Martinelli boss al sindaco omonimo durante la latitanza del primo: messaggi ricostruiti dai carabinieri del Ros attraverso l’esame del nastro di una macchina per scrivere ritrovata nel covo. In quei biglietti, l’uomo di fiducia di Bidognetti elencava una serie di opere pubbliche e le ditte che se le sarebbero dovute aggiudicare. In uno di essi, il latitante scriveva al sindaco: “Non dimenticare che ti chiami Martinelli”. I giudici del Riesame, tuttavia, hanno accolto le istanze dei difensori del sindaco, sottolineato che Martinelli non ha mai ottemperato alle indicazioni del camorrista ma pure che lo stesso primo cittadino ha dato prova di contrastare in più occasioni la criminalità organizzata. Tra gli esempi citati, il progetto di una nuova caserma dei carabinieri e il piano di recupero beni confiscati proprio ai Casalesi. Martinelli, che è avvocato, si era dimesso dall’incarico di sindaco dopo la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare. I pm potrebbero ora ricorrere in cassazione. Nel frattempo la bufera ha travolto di riflesso Gragnano, Comune guidato dalla moglie di Martinelli, Annarita Patriarca, figlia dell’ex senatore Dc Francesco. Che si è dimessa nei giorni successivi l’arresto del marito. Si diceva di accuse di infiltrazioni camorristiche proprio per il rapporto di stretta parentela del sindaco con un presunto affiliato. Timori fondati: il piccolo comune stabiese è stato sciolto per camorra.
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