Napoli, 3 marzo – ”Ridateci il Rione Terra” si leggeva sullo striscione che apriva la fiaccolata organizzata a Pozzuoli per ricordare lo sgombero della rocca flegrea avvenuta 42 anni fa, il 2 marzo 1970, a causa del bradisismo. In mille sono partiti dalla darsena, attraversando l’angiporto, piazza della Repubblica, porta Napoli, attraversando via Marconi fino al cancello d’ingresso della rocca, dove ci sono ancora i cantieri, sebbene fermi da tre mesi. L’iniziativa, organizzata da associazioni sociali e culturali, e da alcuni movimenti civici per ricordare lo sgombero di oltre tremila persone dal quartiere simbolo della città, ha voluto significare anche i ritardi accumulati nei lavori di ristrutturazione dei palazzi storici, dei monumenti e delle chiese che sulla rocca si trovano. Associazioni e movimenti hanno sollecitato in un documento, inviato alle istituzioni, la restituzione della rocca alla città e l’accelerazione nell’ultimazione dei lavori, oltre alla consegna delle opere già completate come Palazzo Di Fraja Frangipane, Palazzo Migliaresi e il Sedile dei Nobili, agli enti a cui sono destinati per la gestione. Al momento sulla rocca si è insediata parzialmente solo la Curia vescovile di Pozzuoli, che ogni domenica celebra le funzioni religiose nella chiesa del Coretto, accanto al Tempio-Duomo, ultimato ma non disponibile per la fruizione dei fedeli. A conclusione della fiaccolata, Raffaele Giamminelli, esperto di storia flegrea, ha ricordato le tappe fondamentali dell’evacuazione e dei lavori di ristrutturazione del Rione Terra.
RSS feed for comments on this post. TrackBack URL