E’ braccio di ferro tra Governo e sindacati sulla riforma del lavoro che prevede la liberalizzazione del impiego domenicale consentendo l’apertura dei negozi anche nei giorni festivi. Sigle sindacali unite nel giudicare inutile il provvedimento. Non aumenta i consumi, sostengono le associazioni dei lavoratori, ma costringe i dipendenti a turni massacranti limitando la libertà delle persone a fronte di incrementi di stipendio minimi o in alcuni casi nulli. Nello specifico la Cgil accusa la nuova norma di dare una considerazione smisurata al modello consumistico del centro commerciale e sottolinea che la vita non è solo fatta di acquisto. Dalla Cisl linea più mite, sì alle apertura domenicali ma solo su base volontaria mentre dalla Uil un’eventualità del genere va regolamentata nel dettaglio salvaguardando gli interessi di ambo le parti coinvolte nel rapporto di lavoro. Al di là delle diverse considerazioni specifiche, La richiesta dei sindacati è comunque unanime e cioè di chiedere al premier Mario Monti di rivedere la norma di deregulation e di aprire un dialogo con le parti sociali. Critica anche la Confcommercio che bolla la norma come inutile e sottolinea che di certo non gioverà ai consumi o al pluralismo distributivo. Dall’associazione del commercio si chiede poi di percorrere una strada diversa, rivalutando soprattutto le competenze dei territori regionali nella regolamentazione del commercio.
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