Raccontare la caduta della prima Repubblica significa svelare perché la seconda è andata così male. Dalla resistenza del vecchio a finire alla difficoltà del nuovo a nascere. E’ la promessa lanciata dall’autore Marco Damilano dalla copertina del libro “Eutanasia di un potere”. Il volume è stato presentato stamani all’hotel Ramada con un altro libro sulla democrazia cristiana, scritto a quattro mani da Giovanni Di Capua e Paolo Messa, dal titolo “Dc, il partito che fece l’Italia”. Il primo analizza un potere che sembrava eterno, caduto tra arresti, cappi sventolati in Parlamento e attentati sanguinosi. Un crollo, secondo l’autore, senza paragoni nelle democrazie occidentali e che nei decenni successivi trova due narrazioni contrapposte. Damilano ripercorre le scelte dei protagonisti dell’epoca: Craxi, Andreotti, Forlani, Cossiga, Agnelli, Gardini. Le voci dei testimoni, da Antonio Di Pietro a Carlo De Benedetti.
Il secondo ripercorre mezzo secolo di storia di un partito e di un paese. Da 1943 al 1993 infatti la storia della democrazia cristiana è coincisa con quella dell’italia. E scorrendo le pagine si incontrano nomi come Alcide De Gasperi e Luigi Sturzo. Si avanza insomma verso il futuro con la testa rivolta al passato per non dimenticare errori e mancanze, cominciare a costruire un avvenire migliore per i giovani del Sud e del paese.
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