Napoli, 19 marzo 2012 – Studenti furbetti che dichiarano falsi redditi per pagare meno tasse all’università. accade alla Federico II di Napoli, dove gli uomini della Guardia di Finanza hanno scovato ben 137 casi sospetti di dichiarazioni Isee fasulle, in pratica uno su cinque. tra i casi più eclatanti quello di una ragazza cilentana figlia di un amministratore locale che aveva dimenticato di inserire il legame di parentale. o ancora la figlia di un noto cardiologo di Napoli che non aveva dichiarato buona parte dei redditi soprattutto patrimoniali di famiglia. Ora gli evasori dell’ateneo dovranno pagare gli arretrati oltre ad una sanzione amministrativa, correndo pure il rischio di incorrere in un procedimento penale: la falsa autocertificazione è infatti un reato. i primi sospetti sono nati dalla valutazione delle documentazioni presentate da 100mila iscritti, la metà dei quali rientra nelle prime cinque fasce di reddito ossia quelle per cui le tasse vanno dai 450 ai 550 euro l’anno. e pensare che il rettore dell’ateneo federiciano massimo Marelli li aveva avvertiti: l’anno scorso infatti, Marelli fece un appello agli studenti che per un qualunque motivo avessero presentato un modello Isee non veritiero di mettersi in regola e dimostrare, scriveva Marelli che nessuno dei nostri ragazzi è un evasore fiscale. e invece nulla di fatto: per stanare i furbetti è stato necessario l’intervento delle fiamme gialle. Un sistema facilmente raggirabile quello della Federico II dove il pagamento delle tasse per gli studenti avviene appunto sulla base di un’autocertificazione, sulla quale di solito i controlli vengono fatti a campione, a meno di casi eclatanti come quello che ha portato al blitz dei Finanzieri. Diversa la situazione alla Sun dove il sistema di controllo prevede che l’autocertificazione presentata dagli studenti sia contro firmata da un professionista che certifichi la veridicità del documento.
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